bullet3 Ottimo   Canaletto

analetto Soprannome di Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697-1768), pittore italiano, famoso per le vedute di Venezia. La sua formazione artistica fu influenzata dall'attività del padre, scenografo di cultura barocca. Fu durante un viaggio a Roma compiuto al suo seguito (1719) che il giovane cominciò a dipingere paesaggi e vedute di rovine classiche, avvicinandosi a un genere pittorico che stava in quel momento conoscendo una crescente fortuna. Principali committenti erano i nobili inglesi impegnati nel Grand Tour, il lungo viaggio attraverso le principali città europee compiuto per perfezionare la propria istruzione: quadri dedicati a monumenti famosi e scorci caratteristici delle città italiane erano infatti richiesti come preziosi souvenir da riportare in patria.

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LA PRIMA PRODUZIONE VENEZIANA

A Venezia il Canaletto perfezionò la sua arte e si affermò ben presto come uno dei più noti pittori di vedute: tra i soggetti più frequenti, il Canal Grande, San Marco, scene di regate e feste sull'acqua (come l'annuale Sposalizio del mare). La sua tecnica, innestata sulla tradizione coloristica e luministica veneziana (nella quale si distinguevano le figure di Marco Ricci e Luca Carlevarijs), si arricchì di una sicura conoscenza delle regole della prospettiva e di una cura per il particolare nitido e minuzioso, che egli derivò dai fiamminghi. L'evoluzione artistica del Canaletto è segnata da tappe abbastanza scandite. Nelle opere giovanili ricorrono colori scuri e saturi, con i quali vengono rese atmosfere umide, cieli bui, scene di imminente tempesta. La propensione per i contrasti chiaroscurali si nota del resto nella produzione di acqueforti, della quale famose furono la serie di 38 vedute eseguita nei primi anni Quaranta per il mercante d'arte Joseph Smith (ora a Windsor nelle Royal Collections) e le 24 vedute conservate nella collezione del duca di Bedford a Woburn Abbey. Le opere successive denotano invece uno stile pittorico più fluido e maturo, insieme a uno spostamento d'interesse verso la rappresentazione della piena luce solare e l'uso di colori brillanti. Ne sono splendidi esempi la Regata sul Canal Grande (1735-1741, National Gallery, Londra) e il Bacino di San Marco (1735-1740, Museum of Fine Arts, Boston).

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LE OPERE LONDINESI

Nel 1746, quando la guerra di successione austriaca ridusse drasticamente l'afflusso di viaggiatori inglesi a Venezia, Canaletto si trasferì a Londra. In Inghilterra, dove rimase fino al 1755, dipinse vedute del Tamigi e della campagna, adattando felicemente la sua tecnica ai soggetti e alle atmosfere del paese. Appartengono al periodo inglese il Tamigi e la City dalla Richmond House e Whitehall e il Privy Garden (entrambi del 1746, Collezione Richmond e Gordon, Goodwood).

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IL RITORNO A VENEZIA

Tornato a Venezia, Canaletto continuò a godere di un cospicuo successo e a ottenere importanti riconoscimenti (nel 1763 fu nominato membro dell'Accademia), anche se la produzione degli ultimi anni pare segnare una sorta di involuzione della sua arte, con toni approssimativi e una certa ripetitività di temi. La sua opera rimase comunque fondamentale sia per i contemporanei sia per le scuole pittoriche che seguirono: fu l'indiscusso capostipite del vedutismo veneto del Settecento e il suo influsso si risente fin nella pittura di paesaggio dell'Ottocento.

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